Evidences
Educazione alla salute: uno stato di Benessere Totale

Medicina e Omeopatia

Medico e Omeopata da oltre 20 anni, Eduard Van den Bogaert propone una rivoluzione sulla visione di questa medicina. Egli propone a ciascuno di curarsi in una maniera sensibile, grazie a “ L’HoMSHaM” attraverso “L’Omeopatia Sensibile HahnneManniana“. Incontro con un singolare medico belga.

“I viventi,nei loro 7 regni, possono divenire un rimedio salvatore“

Intervista:

Principes de Santé: Medicina e Omeopatia: Lei è stato presto iniziato ad una medicina globale e sensibile in Asia?
Dottor Eduard Van den Bogaert: Alla fine dei miei studi, effettivamente, imparai da un Maestro cinese esiliato a Bangkok ciò che faceva la qualità dell’ascolto dei medici degli Imperatori nella tradizione cinese. Un filo veniva steso tra la stanza dove si trovava l’Imperatore e l’altra dove era il medico che, immerso in una meditazione profonda, riceveva le informazioni nel proprio corpo. In seguito, testava su sé stesso certi punti d’agopuntura o preparava delle pozioni. Mi dissi che mi sarebbe piaciuto arrivare a “questa” medicina! Avevo sentito subito che sarebbe stata giusta. E possibile.

P.de.S.: Dei princìpi di Hahnnemann, inventore dell’Omeopatia, cosa conserva? E quale nuovo paradigma propone?

Dr. E.VdB.: lavoro più nello Spirito che alla Lettera di Hahnnemann. Alla fine, ho conservato le regole di base relative all’individualizzazione e al princìpio di similitudine; ogni persona è diversa. Un solo rimedio ha un tempo T e un rimedio similare (omeo) a ciò che è la causa del mal-essere…. Tuttavia, sono riuscito a proporre non 4 ma 7 regni del vivente, nei quali si può trovare il proprio rimedio. Oltre il minerale, il batteriologico, il vegetale e l’animale, già utilizzati in omeopatia, ho introdotto l’astrale, il mentale e lo spirituale, restando inoltre fedele alla nozione di codice vibratorio che Hahnnemann ha sviluppato con i suoi precetti di diluizione e dinamizzazione. Nonostante ciò, sono riuscito ad abbandonare il supporto materiale; l’informazione può essere sufficiente a ristabilire le energie e la salute!

P.de.S.: Detta altrimenti, non si assume nessuna sostanza?

Dr. E.VdB.: Esattamente. Si sa da tempo oramai, che non è la molecola che agisce forzatamente, bensì un’informazione veicolata in alcune circostanze.

P.de.S.: La Sua visione si può iscrivere in ciò che chiamiamo medicina quantistica?

Dr. E.VdB.: la definizione di “medicina quantistica” è ancora fluida, ma vi si potrebbe aggiungere il mio lavoro se la si vede come un sinonimo d’interconnesione e d’informazione tra l’insieme dei viventi. Nella linea delle ricerche di Benveniste, anche i lavori del professore giapponese Masaru Emoto chiariscono il mio approccio. Egli ha semplicemente incollato delle etichette su dei tubi di acqua, poi ha osservato al microscopio la struttura delle molecole in funzione dell’intenzione, dell’informazione proposta. È accattivante. Le molecole dell’acqua non si organizzano nello stesso modo se vi si è incollata la parola “guerra” o “amore” sul tubo! Sono state dimostrate anche le conseguenze del termine iscritto e i pensieri o le vibrazioni sonore associate… Per quanto mi riguarda, ho potuto far misurare gli effetti di “HoMSHaM”, (l’Omeopatia Sensibile Hahnnemanniana): nel quadro dei Congressi annuali organizzati da Marion Kaplan sulle terapie quantiche, dei medici che effettuano delle TAC energetiche, hanno affermato di aver osservato delle modificazioni corporee, degli organi e delle ghiandole, iniziate dal mio approccio. Identificando il “buon” rimedio, tutto si riequilibra nel corpo.

P.de.S.: conforme al princìpio di similitudine dell’omeopatia, il regno nel quale si trovano i sintomi è lo stesso del rimedio, ed è identificandolo che il paziente procede?

Dr. E.VdB.: sì. Durante l’evoluzione da miliardi di anni si è ben visto che l’insieme dei viventi si trasforma per andare dall’astrale (o big bang) allo spirituale, passando attraverso le tappe dei minerali, del batteriologico, del vegetale, dell’animale, al mentale (umano). Inoltre, la neo-corteccia pre-frontale che è apparsa poco alla volta nei mammiferi, permette di accedere ad un’altra coscienza spirituale. Ora, in caso di malattia, si presenta, il più delle volte, come una forma puntuale di regressione. È come che si ravvivano pezzi di memoria dell’evoluzione precedente. Concretamente, questo può significare che ci amputeremo, più o meno, delle funzioni o delle capacità (ritorno allo stato vegetale), inchiodarsi al letto con dei virus (andare nel micro batteriologico), fossilizzarsi o irrigidirsi come il marmo (ritorno al minerale), o addirittura uscire dalla realtà del qui ed ora per rifugiarsi in altri spazi o stati di coscienza, vicino al Sole o alla Luna (astrale)…… Sono così arrivato alla conclusione che ogni malattia è un’opportunità per un’evoluzione spirituale!! Rimanendo all’ascolto, riconosceremo uno star male – e quindi troveremo un rimedio – in un regno del passato. Anche del futuro, a volte, visto che si possono creare nuove malattie che ci permetteranno di avvicinarci ad un’altra coscienza della spiritualità. E così i viventi, nell’insieme dei loro 7 regni, possono essere un rimedio salvatore!!!!!

P.de.S.: più concretamente, come si dovrebbero prendere?

Dr. E.VdB.: bisogna andare al di là di ciò che si utilizza comunemente in omeopatia. Ho dovuto essere il primo a dare rimedi partendo dalle aquile o dagli albatros, per esempio. Bisogna anche sempre pensare alle corrispondenze. Anche qui ho immaginato dei rimedi partendo da nuove sostanze, come il petrolio raffinato. Nel nostro mondo, il petrolio veicola l’intento di “ sempre più veloce”, ma otteniamo invece il contrario di ciò che vogliamo con l’imbottigliamento… E’ dunque un rimedio adatto a volte, per quelli che hanno dei problemi di tiroide, che, in decodifica biologica, viene associata a voler fare le cose troppo alla svelta o troppo lentamente.. ci sono anche dei rimedi possibili partendo da farmaci come il cortisone. Si suppone esso trattenga i liquidi ma può fare l’inverso e lasciare scorrere le cose quando è necessario…. In breve, lavorando con le vibrazioni si può dire che il campo dei rimedi è illimitato.

P.de.S.: una volta determinato il regno, comunque Lei cerca una diluizione e una dinamizzazione. Perché farlo comunque visto che, a Sua detta, non ha più bisogno del supporto?

Dr. E.VdB.: si tratta di aumentare il grado d’individualizzazione cercando mentalmente il grado vibratorio del rimedio stesso, corrispondente a quello che ci si aspettava se avessimo assunto il rimedio fisicamente. E’ ancor più utile ai giorni nostri, viste le regolamentazioni che non autorizzano più certi rimedi o le alte diluizioni. E, ancora una volta, l’approccio di “HoMSHaM” è molto pragmatico, in quanto vengono testate sempre le reazioni del corpo. Si affina finchè il corpo reagisce sia ad un regno che al numero e al segno (lettera). Si è quindi ottenuta “la similitudine” perfetta per quel momento. Questa tripla similitudine permette l’attivazione o la disattivazione dei comportamenti non desiderati.

P.de.S.: Lei approccia a tutte le malattie con l’”HoMSHaM”?

Dr. E.VdB.: si, anche se tengo molto a specificare che l’”HoMSHaM” non distoglie i pazienti da altri trattamenti scientifici verificati. Si può lavorare in parallelo con altri approcci, nell’attesa dei risultati di un intervento, per esempio, o al fine di limitare le recidive o gli effetti secondari di una chemioterapia… L’ “HoMSHaM” entra nel quadro di ciò che oggi in USA chiamano “la medicina collaborativa o integrativa”.

P.de.S.: le Sue formazioni, aperte a tutti, suppongono un lungo apprendimento?

Dr. E.VdB.:Sì e no, tutto dipende dalla volontà, al di là di dove si è. Testarsi ciò che è vibratoriamente efficace prende poco tempo e, le persone che hanno una spiccata sensibilità ai viventi, saranno più veloci. D'altronde, in qualche giorno, do’ delle chiavi maggiori di filogenesi. Si tratta di un filo rosso, relativo all’apparizione degli elementi in seno ad ogni “regno”.

P.de.S.: in molti denunciano l’omeopatia. Lei non teme ulteriori contestazioni?

Dr. E.VdB.: mi piacerebbe che la contestassero, ma non senza aver prima, essi stessi, testato o lavorato seriamente su ciò che notoriamente chiamasi effetto placebo (o nocebo, quando il risultato è negativo, malgrado non si sono somministrate sostanze attive)!!! Ciò rappresenta una chiave di comprensione maggiore circa la capacità che ogni individuo possiede di poter potenziare o meno una molecola o un niente assoluto presentato come un rimedio. Un’altra chiave da sperimentare prima di contestare è l’interazione tra il terapeuta e l’individuo. Come fare per mettersi veramente all’ascolto dell’altro? Avviene una sorta di alchimìa sciamanica, attenta e rispettosa che deve operarsi. Torniamo quindi al potere dell’ intenzione, che è informazione e che può modificare numerosi parametri. Peraltro, non sono il solo a dire che la biologia molecolare ha raggiunto i suoi limiti e non spiega tutto…

Intervista realizzata da Christine Saramito

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